L'Associazione

L’attività della Comunità Alloggio di Proceno ha preso avvio nell’anno 2005 dopo che la Regione Lazio, con determinazione dirigenziale del 18 marzo 2004 aveva approvato il finanziamento del progetto da noi presentato ai sensi della D.R 486/03 che dava attuazione all’art. 81 della L.388/2000 e al D.M 470/2001.

Dopo il primo anno di funzionamento sotto la diretta supervisione contabile dell’Assessorato ai Servizi Sociali della Regione, il progetto è stato inserito nella programmazione degli interventi assistenziali del Piano di Zona e finanziato con determinazione n.D5333 del 15/11/05 utilizzando le risorse del Fondo per la “non autosufficienza” (vedi comunicazione 152159 del 22/12/05). Di conseguenza, con Deliberazione della Giunta Municipale n.246 del 28.12.2007, il Comune di Montefiascone, capofila per i servizi Socio-Sanitari del Distretto VT/1, ha integrato il VI Piano di Zona biennale (2006-2007) includendo anche un progetto di continuità della Comunità Alloggio per persone con handicap grave presente nel Comune di Proceno.

Da allora La struttura Comunità Alloggio ex podere S. Vincenzo risulta stabilmente inserita nei piani di zona. Dalla sua nascita la Comunità ha svolto la sua attività registrando i progressi dell’utenza coinvolta nel progetto e consolidando, come una stabile realtà, la sua presenza nel territorio e nel tessuto sociale.

L’intreccio di responsabilità: La casa famiglia e l’Ass. Orchidea

Il fondamento di ogni processo d’integrazione della persona con disabilità in una Casa Famiglia, e di una Casa Famiglia con il mondo interno ed esterno di tale persona, ‘deve’ poggiare sulla costruzione di una rete che veda coinvolti non solo gli operatori della struttura, ma anche tutti gli elementi che caratterizzano il  contesto di vita.

Questa riflessione nasce dall’inserimento di un nuovo ospite all’interno della Casa che, in questo 2013 ha fatto nascere riposizionamenti e riflessioni sull’etica e gli obiettivi che muovono il processo di integrazione/inclusione.  Questo nuovo inserimento rappresenta, dall’apertura nel 2005, la prima variabile numerica riguardo la composizione degli ospiti.

Anche per quest’anno, l’attenzione verso il contesto esterno e la valenza progettuale di ogni riunione, è stata rivolta alla costruzione della così detta ‘rete’. Rete formata non solo dalle varie agenzie formative con cui la Casa Famiglia da anni collabora (Comuni, maneggi, piscine, proloco e altre associazioni e cooperative) ma anche e soprattutto da tutti quei contesti comunitari che comprendono gli ambienti comuni di vita quotidiana.

Per la costruzione di una comunità e per portare avanti una progettualità basata sul reale concetto di  integrazione/inclusione, la continuità pedagogica non può che non essere vista come l’elemento fondamentale che guida la direzione e la strada del processo. Ed è per questo che l’Associazione Orchidea è lieta di rispettare gli impegni presi con i principi statutari e etici che l’anno spinta a nascere, promuovendo il concetto di ‘reale integrazione’ come l’unico vero valore da perseguire  per civilizzare le nostre coscienze.

Il riconoscersi, tutti noi, uguali e diversi al tempo stesso, ha spinto, noi, ‘educatori, infermieri, psicologi’  ha riflettere sul fatto oggettivo della non possibilità di raggiungere una piena comprensione dell’altro perché è un processo che non sarà mai concluso, ma che si può solo ‘affiancare’ l’altro attraverso l’ascolto e la condivisione dell’esperienza. Il porsi come fine l’autonomia della persona con disabilità, da non confondere con l’autosufficienza, ma da intendere come lo sviluppo di tutte quelle capacità che permettono di interagire con la realtà creando relazioni e nessi, esige l’intreccio della responsabilità personale con quella degli altri, la costruzione di una rete di responsabilità fondata sull’etica, che vada ben oltre gli aspetti demagogici formali riguardo gli atteggiamenti da mostrare nei confronti della ‘disabilità’.

Compito, e parte integrante della nostra professionalità di educatori, diventa allora anche quello di capire che il nostro ‘dover fare’ non debba diventare solitudine ma un ‘saper fare insieme agli altri’.

Una condivisione questa che propone al senso comune di non vedere più, nella maggior parte dei soggetti con disabilità, degli eterni bambini; relegando così solo agli esperti del settore la possibilità di vedere in loro una crescita e uno sviluppo, ma cercando di offrire a tutti, tramite la condivisione, la capacità di vedere  l’appropriazione di un’ autonomia anche in soggetti con gravi disabilità.

Per noi, la responsabilità, il suo esercizio, quindi, non può essere solo cura dell’oggi, ma dovrà sapersi misurare con il futuro promuovendo la cultura dell’accoglienza, dell’integrazione intesa in tutta la sua complessità e autenticità, come la possibilità di un progetto di vita all’interno di una rete sociale di risorse che diventi esperienza di corresponsabilizzazione.
 

“Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra che si vincono i campionati” Michael Jordan


Il c.d.a. de l’associazione Orchidea è composto da:
Emanuele Cica (Presidente)
Riccardo Romagnoli (Tesoriere)
Antonella Federici (vice Presidente)
Mario Pace (Consigliere rappresentante delle famiglie)
Elisa Moretti (Consigliere)
Simona Romagnoli (Consigliere)
Maria Luisa Ricci(Consigliere)


Lo staff degli operatori è composto da Educatori professionali, O.S.S., Riabilitatori psichiatrici ed Infermieri, per garantire interventi alla persona a 360 gradi. 

 

 
"Nessun posto è bello come casa mia."
Dorothy Gale (Il mago di Oz)
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